Fenomeni migratori: l’approfondimento al Museo interattivo delle Migrazioni di Belluno

Da chi accoglie, a chi si sposta, i fenomeni migratori accadono da sempre per l’essere umano: comprendere la storia passata, grazie a istituzioni come il Museo interattivo delle Migrazioni di Belluno, è fondamentale per capire l’attuale presente.

I FENOMENI MIGRATORI

Per fenomeni migratori si intendono tutti quei movimenti che vedono l’essere umano spostarsi in maniera temporanea o definitiva dal luogo di origine.
Possono accadere per motivi economici, sociali e politici, per via di epidemie o cause naturali come i terremoti, ma anche per scopi di emancipazione fino a motivi sentimentali.
Possono avvenire all’interno di una stessa regione, di uno stesso stato o raggiungere continenti lontani.
Coinvolgono tutti noi, sia come persone che rimangono e accolgono, sia come persone che partono ed emigrano, ed è fondamentale approfondire di più queste situazioni, anche grazie a enti come il Museo interattivo delle Migrazioni di Belluno.

IL MUSEO INTERATTIVO DELLE MIGRAZIONI DI BELLUNO

L’Italia è oggi quarto paese in Europa per flussi in ingresso, ma ha vissuto in passato ondate migratorie che hanno portato milioni di connazionali all’estero.

Analizzare quindi il nostro diretto passato per capire il presente è stato l’obiettivo della visita al Museo interattivo delle Migrazioni di Belluno – realizzato nella sede dell’Associazione Bellunesi nel Mondo – coordinata dal professor Raffaele Addamiano, docente di Fenomeni Migratori e Mercati Illegali del percorso Sicurezza e Difesa Sociale – Criminologia.

L’esperienza al museo ha posto il focus “sull’immigrazione a livello nazionale e nelle prospettive internazionali, comprendendo sacrifici, sofferenze e problemi che i nostri connazionali hanno vissuto, in stretta correlazione con quello che sta accadendo oggi”, dice il professor Addamiano.

Grazie a testimonianze scritte, filmati d’epoca e contenuti multimediali, oltre alle guide che hanno accompagnato nella visita le studentesse, è stato possibile comprendere le esperienze degli italiani emigranti nelle Americhe: dalle fatiche fisiche ed economiche, fino alle differenze linguistiche e culturali che hanno portato a subire pregiudizi e stereotipi.

In questi contesti, i professionisti della mediazione culturale diventano ponte e supporto tra le parti, non solo per questioni prettamente linguistiche, ma interpretando contesti e colmando distanze per favorire un dialogo autentico e volto all’integrazione.

ESPERIENZA CONCRETA

“Oltre alla teoria analizzata in classe, questa visita è stata un’esperienza concreta e tangibile per le nostre studentesse, per considerare in maniera critica gli aspetti scientifici, tecnici, culturali, ma anche sentimentali che l’immigrazione, fenomeno che esiste dalla notte dei tempi, comporta.” afferma il professor Addamiano.

È stato quindi il modo di cogliere il punto di vista dei nostri antenati, che allora come ora, avevano deciso di andare via per trovare un futuro migliore, con tutte le incognite del caso e le difficoltà linguistiche.

Un’opportunità per capire come tra il presente e il passato si intreccino punti di vista e situazioni, comprendendo motivazioni, situazioni e cause di un fenomeno che ci coinvolge da vicino, più di quanto non sembri.

Anche in un tempo non troppo lontano come quello odierno, tanti giovani cercano fortuna all’estero, diventando parte di quella “fuga dei cervelli” che hanno visto nei paesi stranieri lo stimolo a crescere a livello personale, sia migliorando la società di approdo, sia in ottica magari di ritornare poi al paese di origine.

L’esperienza al museo ha quindi permesso alle studentesse di immedesimarsi nei percorsi difficili affrontati dagli italiani emigrati e, al tempo stesso, di riflettere con maggiore consapevolezza sui fenomeni migratori attuali.
Perché comprendere il passato non è solo un esercizio storico, ma una chiave per leggere – con occhi più umani – le sfide del nostro presente.