Traduzione e tecnologie: l’importanza della formazione accademica nell’era dell’AI – prof.sa Manuela Romeo

L’automazione linguistica e l’intelligenza artificiale sono qui per restare. Il punto non è opporsi al cambiamento, ma imparare a governarlo facendo leva sulla competenza umana.

 

Di Manuela Romeo, docente di Traduzione Passiva Inglese 2-3, Laboratorio di Computer Assisted Translation e Abilità Informatiche per la Traduzione ITA/ING 1-2 , Fondamenti Teorici e Strumenti Tecnologici per la Ricerca Documentale e Terminologica.

 

FORMAZIONE ACCADEMICA: COME DARE “VENT’ANNI DI ANTICIPO”

Umberto Eco parlò dell’importanza di “dare vent’anni di anticipo” agli studenti nella loro preparazione professionale, durante un discorso rivolto alle matricole dell’Università di Bologna nel settembre 2009.

In quell’occasione, Eco sottolineò come l’università, se frequentata con impegno, potesse offrire un vantaggio temporale significativo nella comprensione e nell’anticipazione dei fenomeni culturali e sociali. All’epoca il progresso tecnologico non avanzava alla velocità che tiene attualmente, ma la sua riflessione può far da base per affrontare con pensiero critico il grande shift culturale in atto.

Nel panorama professionale contemporaneo, la figura del traduttore è sottoposta a una profonda trasformazione. L’avvento di strumenti tecnologici avanzati, dalla traduzione automatica neurale alle piattaforme di intelligenza artificiale, sta rivoluzionando le modalità operative, i flussi di lavoro e le aspettative dei committenti.

Tuttavia, è fondamentale chiarire un punto spesso frainteso: la tecnologia non sostituisce il traduttore umano. Al contrario, ne amplifica le capacità, a patto che venga utilizzata con consapevolezza, competenza e spirito critico.

 

LA TECNOLOGIA COME ALLEATA DEL TRADUTTORE

Strumenti come DeepL, Systran, i motori di traduzione personalizzati o le soluzioni integrate nei CAT tool sono risorse preziose se impiegate correttamente.

La traduzione automatica può accelerare i tempi, alleggerire carichi ripetitivi e contribuire a una maggiore coerenza terminologica. Le piattaforme di AI generativa, a loro volta, possono assistere nella fase di information mining, nel riassunto dei contenuti, nella gestione dei glossari o nella verifica stilistica.

Tuttavia nessuna macchina, per quanto avanzata, è in grado di comprendere il contesto culturale, interpretare le sfumature pragmatiche. Non effettua scelte traduttive complesse come sa fare un traduttore formato, aggiornato e sensibile al testo e ai suoi destinatari.

 

TRADUTTORI CONSAPEVOLI IN UN MONDO CHE CAMBIA

In questo scenario, il ruolo degli atenei e dei docenti di traduzione diventa ancora più cruciale. Preparare i futuri traduttori non significa solo insegnare le tecniche traduttive tradizionali, ma anche guidarli in un uso consapevole, etico e strategico delle tecnologie disponibili.

Gli studenti devono comprendere cosa è in grado di fare una macchina. Per questo diventa fondamentale per loro imparare a valutare la qualità di una pre-traduzione automatica, svolgere attività di post-editing in modo professionale, conoscere i limiti dei grandi modelli linguistici.

Ma soprattutto saper difendere la propria competenza quando si trovano a interfacciarsi con clienti che vedono nell’AI una scorciatoia economica.

La didattica deve aprirsi a casi di studio realistici, simulazioni di workflow professionali, analisi critiche di output automatici e discussioni sull’etica dell’uso dell’AI nella mediazione linguistica. Solo così sarà possibile colmare il divario tra la formazione accademica e le reali esigenze del mercato.

 

LA TECNOLOGIA AL SERVIZIO DELLA COMPETENZA

Il traduttore del futuro, che è già il traduttore del presente, sarà un professionista ibrido, capace di lavorare con gli strumenti, ma non soggetto ad essi.

E questo futuro va costruito oggi, a partire dalle aule accademiche, dove ogni docente ha la responsabilità di formare non solo traduttori, ma professionisti consapevoli, versatili e pronti ad affrontare con spirito critico l’ecosistema linguistico in continua evoluzione.