Alumni Ciels – Iglica, dalla pratica in aula a interprete di conferenza

Iglica ha scelto la magistrale in Interpretariato di conferenza, arrivando a svolgere un tirocinio come interprete di conferenza al Parlamento Europeo.

 

Conoscere le lingue d’origine degli interlocutori, ricordarsi gli usi e i costumi di ognuno, fare la differenza diventando ponte consapevole tra le parti: Iglica ha scelto di diventare interprete di conferenza.

Quindi non solo una persona che rende un messaggio tra due parti dalla lingua d’origine a quella di arrivo. Ma una vera e propria mediatrice, preparata anche a trasferire sottotesti, sfumature e dettagli delle comunicazioni, gestendo ogni situazione con professionalità e competenza.

Iglica ha scelto la magistrale in Interpretariato di Conferenza Istituzionale, Diplomatica e Congressuale, arrivando a svolgere esperienze di tirocinio anche al Parlamento Europeo di Bruxelles.

L’intensa attività pratica e le simulazioni di conferenza, unite al confronto diretto con i docenti, le hanno permesso di acquisire una preparazione di alto livello, ritrovando nella vita lavorativa quanto aveva affrontato in aula.

 

Come ti chiami e che professione svolgi ora?

Ciao a tutti e tutte, mi chiamo Iglica.
Attualmente, sto concludendo un tirocinio presso un’azienda, dove mi occupo del lato export, dove le lingue di lavoro sono l’inglese e lo spagnolo.
A breve invece inizierò un nuovo tirocinio al Parlamento Europeo a Bruxelles e questa per me sarà un’esperienza chiaramente significativa e ma anche allo stesso tempo un nuovo punto di partenza.

 

Cosa hai studiato per arrivare alla tua professione?

Per arrivare a ricoprire questo ruolo, ho studiato Interpretariato di conferenza presso il Campus Ciels di Padova. È stato un percorso che mi ha permesso di crescere in primo luogo, ma anche di acquisire competenze specifiche nell’ambito dell’interpretariato e della traduzione.

 

Perché hai scelto Ciels Campus?

Ho scelto quindi questa università perché cercavo una formazione pratica, strutturata, ma anche soprattutto orientata al mondo del lavoro. E fin dall’inizio ho percepito questa serietà.
Infatti per quanto riguarda le elezioni di interpretariato non si tratta solo di lezioni teoriche ma anche di vere e priorie simulazioni realistiche e vi è sempre un confronto continuo con docenti che sono altamente qualificati.

 

Cosa hai trovato di inaspettato che ti ha colpito?

Sicuramente la varietà delle materie e dei moduli diciamo proposti e la varietà di docenti che, non sono solo docenti linguistici, ma soprattutto sono docenti che hanno delle specialità ulteriori oltre alle lingue.

Quindi appunto il connubio perfetto tra lingua e professionalità mi ha aiutato a svolgere la mia professione attuale.

 

Come Ciels ti ha aiutato per la professione attuale?

Quello che non mi aspettavo da Ciels e che mi ha davvero colpito è stata la qualità umana all’interno del campus universitario.
Quindi la disponibilità dei docenti, la loro professionalità, la loro passione, e sempre parlando delle lezioni di interpretariato e traduzione, i docenti non si limitano a insegnarti una tecnica ma ti accompagnano proprio passo passo nel tuo percorso di crescita e questo credo sia un elemento fondamentale.
La mia esperienza al Ciels è stata molto positiva, significativa io consiglio questa università a chi desidera costruire un percorso solido, serio e anche stimolante nel mondo della traduzione e dell’interpretariato.
Se state pensando di intraprendere questo percorso, vi auguro di viverlo con entusiasmo, curiosità ma anche soprattutto con tanta determinazione.

 

Come ti ha aiutato il biennio nel tuo percorso?

Ciels mi ha preparata al meglio alla professione di interprete di conferenza, mi ha fornito un metodo ma anche una preparazione tecnica che oggi mi permette di affrontare le difficoltà in qualsiasi contesto.

 

Scegli 3 aggettivi per descrivere la tua esperienza in Ciels e spiegali:

Se dovessi descrivere l’esperienza userei questi 3 aggettivi.
Esigente: perché comunque è un’università che ti chiede il massimo ma ti aiuta a dare il meglio.
Professionale: perché è tutto pensato per prepararti concretamente alla realtà lavorativa.
Incoraggiante: perché ti spinge sempre a puntare in alto e dare il massimo e il meglio.

 

Un libro che consiglieresti?

Un libro che mi sento di consigliare, agli studenti e alle studentesse Ciels, è “Dire quasi la stessa cosa” di Umberto Eco. È una lettura che secondo me è profonda ma anche piacevole, perché riflette sull’importanza della traduzione e su quanto sia delicato ma anche affascinante il ruolo del mediatore.

 

Ringraziamo Iglica per la sua esperienza!

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